Quando sei in vacanza e hai una gran voglia di tornare a casa, non è mai un buon segno, anzi, significa che è stata una merda. E difatti così è stato. Daltronde i presupposti c’erano tutti, poca voglia di partire, nessun interesse nel posto da visitare, e totale diniego delle più elementari forme di dignità che da anni vado sbandierando. Eppure così è stato, e anche se capisco che lamentarsi di essere stato in vacanza sul Mar Rosso a prendere il sole, mentre l’italiano media batte i denti per il freddo, e si incazza per promesse elettorali irrealizzabili, è lievemente di cattivo gusto. Un pò come gli italiani e russi (unici ospiti del mega-resort ), un concentrato di cafonerie, panze e tatuaggi imbarazzanti.
Le poche cose positive sono state nell’ordine: stare in infradito per una settimana, e vincere la mia proverbiale fottuta paura degli squali per fare il minimo sindacale di snorkeling. E ancora devo capire se ha prevalso la bellezza del mare, dei pesci colorati e della barriera corallina, oppure il terrore quando ho visto un dirupo sottomarino di settanta metri che si è aperto davanti ai miei occhi.
Ora sono tornato alle solite latitudini, mancano ancora venti giorni alla primavera, e l’inverno è impegnato nel facile compito di essere la stagione più malvoluta dell’anno. Ho saltato il carnevale a piè pari e non vedo l’ora di tornare alle mie vecchie e sani abitudini, fatte di Red Bull, torte salate e strati di vestiti per combattere il freddo.
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