Arrivati all’ottavo album, e dopo un gran disco come Hardcore Will Never Die, But You Will, è dura fare un disco convincente. Infatti ai nostri scozzesi è riuscito a metà. Anche perchè rimanere sui livelli del disco precedente era praticamente impossibile.
La ricetta è sempre la stessa, post rock, chitarroni, e atmosfere glaciali. Questa volta i nostri eroi provano ad inserire elementi estranei, come uno xilofono nel primo brano, oppure aggiungere suoni elettronici alla Kraftwerk in un paio di pezzi. Per arrivare al primo pezzo cantato bisogna arrivare all’ottava canzone, quasi alla fine del disco, che rimane prevalentemente strumentale come al solito. Come quasi sempre purtroppo, la copertina è veramente brutta anche se richiama alle geometrie spigolose di certe sonorità che troviamo nel disco, il periodo passato la comporre a Berlino ha fatto sentire la sua influenza. Speriamo che per il prossimo vadano a farsi una vacanza che so, a Lisbona.
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