
Posts Tagged 'damien jurado'
14)Damien Jurado – The Horizon Just Laughed
Published 6 dicembre 2018 Uncategorized Leave a CommentTag:2018, classifica, damien jurado

#16 Damien Jurado – Vision of Us on The Land
Published 5 dicembre 2016 Uncategorized Leave a CommentTag:2016, classifica, damien jurado, dischi, Vision of Us on The Land
Ormai ci ha abituati bene: preciso come un orologio, ogni due anni sforna un album che bene o male rimane su livelli alti, nonostante sia ormai al dodicesimo disco.
La ricetta è sempre la stessa: dolci melodie e sei corde di bronzo dal vivo, che su disco vengono accompagnate sempre di più da batterie riverberate, echi, riverberi e questa volta leggeri sprazzi di psichedelia.
Stavolta esagera pure col numero di canzoni, diciassette sono decisamente troppe, e qualche sforbiciata qua e là avrebbe sicuramente giovato all’economia del disco. Ma ormai gli vogliamo bene a questo orso taciturno, e per l’ennesima volta finisce in classifica.
Canzone: A.M.AM.
#3 Damien Jurado – Brothers and Sisters of the Eternal Son
Published 17 dicembre 2014 Uncategorized Leave a CommentTag:2014, Brothers and Sisters of the Eternal Son, classifica, classifiche, damien jurado, dischi, sub pop
Credo che questo sia stato il mio primo disco del 2014. E per lunghissimo tempo ha viaggiato con il mio iPod, come pure l’ancora più bello Maracopa, di solo un anno prima. Ricordo infatti di essere stupito che fosse già uscito il seguito di quel disco dato il poco tempo trascorso. Giunto ormai al settimo lavoro, e uscito per la Secretly Canadian, il nostro Damien ci ha dimostrato che da Seattle non esce solo musica arrabbiata, ma anche piccoli gioielli come questo. Solo un gradino sotto Maraqopa, ne mantiene i segni distintivi: trascinanti melodie, atmosfere rarefatte e arrangiamenti che strizzano l’occhio al passato.
A Febbraio è passato per il Bronson e me lo sono gustato pur seduto in terra con gli spifferi d’aria che mi tormentavano il collo. Damien è un grosso omone americano con la camicia a scacchi e sembra pure un pò rincoglionito, ma quando prende la chitarra e canta, sembra una della realtà più interessante di queste zone musicali.
Anche nel 2012 finì al terzo posto, qualcuno potrebbe pensare a un complotto: coincidenze? io non credo.
Damien Jurado
Published 27 febbraio 2014 Uncategorized Leave a CommentTag:bronson, concerto, damien jurado, gig, ravenna
Una volta andavo a vedere un sacco di concerti, tanti kilometri, soldi, fatica, sudore e fatica. Ora che l’anzianità incombe vado solo a pochi e mirati concerti, quasi sempre sono a Ravenna: Bronson o Hana-bi. Probabilmente io e Chris abbiamo gusti abbastanza simili.
Da qui a Maggio ci tornerà per altri due concerti da novanta, ma intanto vi racconto di quello di ieri sera.
Damien Jurado è entrato da non molto tempo nel mio freddo cuoricino, era l’inverno del 2010, non avevo ancora una casa tutta mia, e passavo un sacco di tempo in macchina con la mia neocompagna gaggia per difendermi dal freddo vagando a caso per le colline riminesi, mentre l’ipod suonava pezzi in modalità random, ogni volta che arrivava un pezzo del nostro boscaiolo di Seattle mi si smuoveva qualcosa. Poi l’anno scorso è arrivato Maraquopa ed è scoccato il grande amore, tant’è vero che è finito al terzo posto nella classica 2012.
Partiamo presto, pessima pizza e pesante pezza per strada, e in un oretta la fida ClasseA ci porta al circoletto degli anziani dove si brinda a spritz e prosecco. Quando entriamo il Bronson si è trasformato in cinema di periferia con le sedie davanti al palco e una temperatura subtropicale all’interno. Una novella Joni Mitchell ci delizia con graziosi arpeggi e una voce che ricorda un pò troppo l’illustre canadese.
Mezzoretta e cede il posto al nostro eroe che per andare nel backstage mi sposta dicendomi “scusa” in italiano sicuro.
Il palco è spoglio, lui suona seduto su una sedia imbracciando una Jasmine da pochi dollari e indossa una camicia a scacchi d’ordinanza. Sembra un pò rincoglionito ma è solo timidezza, le prime chiacchiere le fa solo a metà concerto e racconta anedotti sulla sua inadeguatezza alle temperature italiane d’Agosto, e di quanto si senta a casa sua adesso con la pioggia, il freddo e il buio. Il viso è un incrocio tra Mark Lanegan e un attore comico americano di cui non ricordo il nome e gli occhi sono perennemente chiusi.
Sembra che abbia del cotone in bocca come Marlon Brando nel Il Padrino, è un omone grande e grosso, ma quando inizia a cantare esce una vocina che non capisci da dove venga. Spesso si fa aiutare da un pedalino della Tc che gli sdoppia le voci in un altra tonalità e capisci che lo usa in quasi tutti gli ultimi dischi.
Ci sediamo in terra perchè intanto il Bronson è pieno, e siamo abbastanza davanti ma di fornte alla porta del bagno che sarà foriera di rumori molesti e spifferi glaciali per tutto il tempo. Il tempo vola con il nostro eroe che saccheggia pesantemente dagli ultimi due dischi e concedendo qualcosa alle produzioni più vecchie. Finito l’ultimo pezzo scende direttamente in mezzo al pubblico e va a rifugiarsi nella zona merch.
Veloce viaggio di ritorno e le mie fatiche vengono premiate con i quasi/bignè fatti il giorno prima. Il prossimo è Mark Kozelek in Aprile, preparate i fazzoletti.
#3 Damien Jurado – Maraqopa
Published 19 dicembre 2012 Uncategorized Leave a CommentTag:2012, classifica, damien jurado, dischi, Maraqopa
Anche questo è uno dei dischi più longevi, uscito all’inizio dell’anno, non ci è più uscito. Merito del suo cantauturato sbilenco, e dei suoi suoni vagamente psichedelici, insomma, come piace a noi.
Le chitarre spesso sono appena sfiorate, gli arrangiamenti minimali, anche se spesso i cori femminili o di bambini rafforzano le parti vocali.
In realtà il contatore di iTunes mi dice che questo è stato il disco più ascoltato dell’anno, e se non è primo in classifica è perchè davanti ce ne sono due ancora più belli.
La cosa migliore comunque è l’atmosfera in cui ti fa calare quando l’ascolti, facendoti entrare in un pigro mood da cui è bello farsi cullare.