Ok,sembra che fra 48 ore finisca l’anno e pure questo decennio, che non chiameremo anni zero per amor propio.
Espletato il capitolo classifiche, non resta che fare un resoconto di cosa è rimasto di questi 12 mesi.
Non è stato un anno horribilus come il precedente bisestile, ma nemmeno esaltante, e temo che quelli esaltanti non torneranno più.
E’ iniziato con indimenticabili trasferte a Bologna alla ricerca della felicità e pericolosi ritorni alla depressione post sbronze, è continuato con trasferte molto più corte ma altrettanto alcoliche a Rimini aspettando l’alba e i diplomatici del Ciuri Ciuri. La fogheraccia mi ha destato dal torpore invernale ma è durato ben poco, per fortuna poi è arrivata l’estate e i concerti: quelli fatti e quelli visti, Micah al Bronson, e i tanti all’Hana bi, volgarmente amputata dalle domenica bestiali.
nel mezzo ci sono state le passeggiate domenicali per smaltire l’alcol e le depressioni, la gita da Tizio per A Minor Place, e un terremoto che ferito la pancia d’Italia. Poi con l’estate il lavoro si è centuplicato e le giornate sono volate vie e ricavare tempo per me è significato rubare ore a morfeo. Custodisco ancora la foto della Pina come un orgoglioso trofeo e quelle della piscina a Ledimar/boulevard dalla Franci come simbolo dell’estate che volgeva al termine in modo dolce.
Poi la pazza crociera a Barcelona che è sempre la mia seconda casa, e la scoperta delle cinque terre come posto dove vivere la mia vecchiaia sereno.
Buon anno.