Archivio per ottobre 2019

Ciao Pazz

Schermata 2019-10-30 alle 16.02.47

Questa calma ottombrina post stagione, è stata bruscamente interrotta da uno di quegli eventi che ti cambiano la vita: un amico che non c’è più.

Sono stato colpito da lutti familiari in giovane età, non posso dire di esserci abituato, ma la corazza già spessa di suo, lo diventò ancora di più. In più le odierne misure di sicurezza automobilistiche, le cinture, l’abs, gli airbag, hanno fatto in modo che la mia generazione, a differenza di quella precedente, non ha dovuto piangere i “morti del sabato sera” che tanto andavano di moda da queste parti negli anni ’80.

Ma il triste mietitore non da appuntamento, passa quando vuole, e prende chi gli pare, anche se è ancora giovane, ha figli, ed è la persona più buona dell’universo.

Rimangono i bei ricordi passati insieme, le mille cazzate condivise, le gite, i capodanni e le sbronze, qualche foto ancora analogica, la sabbia del Sahara, i dubbi esistenziali su quello che eravamo e su quello che saremmo diventati, puntualmente disattesi.

Ciao Pazz.

IMG_5871

Mentre scrivo queste righe ho già il mio culo secco appoggiato nella mia poltrona preferita, e il gatto che si aggira e ogni tanto si strofina sulla mia gamba. La mia tazza preferita col caffè fumante, e i miei biscotti vegani finalmente cotti tramite un cazzo di forno che non avete idea di quanto mi sia mancato anche se era estate e facevano trenta gradi.

Tutto questo preambolo per tranquillizzarvi, lo so che ci tenete alla mia salute, e che dopo il solito viaggio della speranza sono sbarcato in Italia. E non è un modo di dire, visto che di traghetti come al solito ne ho dovuto prendere due, di cui uno con venti ore di viaggio.

La novità quest’anno è stata che ho fatto una rotta alternativacercando di concentrare la trasferta in due giorni invece di tre. Greta non ne sarebbe stata contenta, visto che dopo il primo traghetto per Denia, mi sono sparato sei ore di autostrade spagnole (con paesaggi meravigliosi degni dei nostri spaghetti western) per arrivare a Barcellona nello stesso giorno per poi prendere il secondo traghetto verso Civitavecchia.

Venti ore infinite di rottura di coglioni, un cacio & pepe ed una litigata al ristorante, e poi altre quattro ore di guida col fido tre cilindri Audi, e alle due di notte ero a casa, valigie e pianta di Agave compresi. Ora mi aspetta il solito riposo del guerriero in attesa di nuove avventure, vediamo se quest’anno riusciamo ad evitare le Canarie.


Archivi

Flickr Photos

Blog Stats

  • 19.118 hits