Questa calma ottombrina post stagione, è stata bruscamente interrotta da uno di quegli eventi che ti cambiano la vita: un amico che non c’è più.
Sono stato colpito da lutti familiari in giovane età, non posso dire di esserci abituato, ma la corazza già spessa di suo, lo diventò ancora di più. In più le odierne misure di sicurezza automobilistiche, le cinture, l’abs, gli airbag, hanno fatto in modo che la mia generazione, a differenza di quella precedente, non ha dovuto piangere i “morti del sabato sera” che tanto andavano di moda da queste parti negli anni ’80.
Ma il triste mietitore non da appuntamento, passa quando vuole, e prende chi gli pare, anche se è ancora giovane, ha figli, ed è la persona più buona dell’universo.
Rimangono i bei ricordi passati insieme, le mille cazzate condivise, le gite, i capodanni e le sbronze, qualche foto ancora analogica, la sabbia del Sahara, i dubbi esistenziali su quello che eravamo e su quello che saremmo diventati, puntualmente disattesi.
Ciao Pazz.