Così, d’un botto. Senza senso. In una settimana, l’ultima di Agosto, è arrivata una perturbazione, e l’estate 2021 è finita. Quindici gradi di meno, pioggia, vento dell’Est, e un fastidioso principio di raffreddamento. Quasi in contemporanea le prenotazioni dell’hotel dove lavoro sono crollate, andare al mare è diventata una chimera, e ho dovuto abbandonare la bici per la macchina.
Poi ti fermi un attimo a pensare, e ti accorgi che nonostante la fatica dei 20km al giorno, i miei problemi di salute, le interminabili ore in reception con lo sguardo attaccato a un monitor di un computer, questa magnifica stagione Riminese è volata in un battito d’ali.
E dire che non voleva cominciare mai, tra temperature rigide e coprifuoco ridicoli, l’ennesimo trasloco e le difficoltà di adattamento a un nuovo, ennesimo, posto di lavoro. Poi sono arrivati gli europei, la Notte Rosa, Ferragosto, tutti evitati con slalom degni di Tomba, e complici pochi giorni liberi, passati come di consueto nel mio piccolo paradiso naturalistico, siamo già al momento delle giornate che si accorciano, e al count-down dalla fine del contratto di lavoro e casa nel caldissimo centro storico di Rimini.
Cosa mi aspetta nell’ultimo trimestre dell’anno non lo so. Non ho bisogno e non ho voglia di lavorare, ho un pò di conti in sospeso da sistemare, devo fare un tagliando al mio povero fisico e poi chissà. Però credo che quella che doveva essere solo una pausa prima di tornare a Ibiza, potrebbe diventare il mio destino per i prossimi anni.
whiterusssian 