Dopo tanti anni di votazioni viste dal di fuori, per la prima volta nella mia vita ho fatto il rappresentante di lista. Un ruolo di cui addirittura ignoravo l’esistenza, e che invece oggi ho capito tutta la sua importanza.
Vedere da dentro come funziona un meccanismo gigantesco e mostruoso come le elezioni italiane è affascinante e pauroso allo stesso tempo. Ci sono sei o sette persone tra presidente del seggio e scrutatori chiusi per tre giorni dentro un’aula, carabinieri o soldati che sonnecchiano all’interno, e quintali di carta che finirà inevitabilemente al macero, oppure ancora peggio, in qualche archivio polveroso per cinquan’tanni.
Queste persone devono sorbirsi una mole di burocrazia che ucciderebbe un bufalo, con registri in quadrupla copia, firme anche sul pavimento, e manuali astrusi sul regolamento e con le varie combinazioni di sbagli.
Non solo, devono stare per ore in questa stanza puzzolente, con una temperatura vicino ai trenta gradi, aspettando frotte di votanti che non verranno mai perchè impegnati a sguazzare nella spiaggia vicina e il giorno dopo a lamentarsi al bar.
Per ultimo, una volta terminato il tempo utile per votare, dovranno iniziare il conteggio delle schede, zigzagando tra regolamenti astrusi, voti disgiunti, insulti assortiti e schede bianche. Che poi io le schede bianche non le capirò mai, fai la fatica di portare le chiappe fino al seggio, a sto punto vota oppure infila la classica fetta di salame nella scheda, mah.
Vabbè, e qui arriva il mio compito: fare il controllore degli arbitri, perchè fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. E in Italia si sa che c’è un partito che è molto organizzato, e altri un pò meno, e in guerra e in amore tutto è lecito, figurati alle elezioni.
E come me arrivano altri controllori che controllano l’incontrollabile, chi più tranquillo, chi già sull’orlo di una crisi di nervi, e arriva pure gente che non c’entra un cazzo, ex-assessori, candidati, nel solito suk all’italiana e mentre si ammucchiano chili di carta uno sopra l’altro, pensi a paesi non molto più moderni di noi, dove spingi un bottone e in un attimo tutto questo carrozzone viene spazzato via. Ma poi tutta questa povera gente cosa farebbe?!