L’ho lasciata per ultimo, e per molto tempo ero indeciso se riproporre o meno questa rubrica, ma visto che me l’avete richiesta in tanti, mi sono deciso a farla.
Per chi non fosse di casa, nei post precedenti può trovare la consueta classifica annuale dei dischi di quest’anno, mentre in questo menziono le peggio cose uscite nel 2015 in ordine più o meno casuale.
Mumford&Sons – Wilder Mind
Dopo due dischi banjo&mandolini, prendono una botta in testa, e fanno un disco pop-rock sperando di sfondare nel mainstream, ma a parte il singolo obiettivamente gradevole, l’unica cosa che sfondano sono i coglioni.
Viet Cong – Viet Cong
Qui lo ammetto: il problema è mio. Il post punk mi fa cagare. Il disco non sarebbe nemmeno bruttissimo, ma non riesco ad ascoltare due tracce di fila, mi da proprio fastidio, come dicono i Camillas.
Coldplay – A Head Full of Dream
Va bene che ormai sono in un declino inarrestabile, va bene che lui deve pagare gli alimenti a Gwyneth Paltrow, va bene che fanno i duetti con Rihanna, va bene che fanno produrre i dischi ad Avicii, va be che ogni ritornello ha un “ohhhhh”.insomma avete capito, è un discodemmerda.
Susanne Sundfør – Ten Love Songs
Per motivi oscuri è in cima a tutte le classifiche di fine anno dei vari Pitchfork&C. ma faccio fatica a trovare qualcosa di più inutile del disco di questa povera norvegese.
Grimes – Art Angels
Qui siamo proprio al comico: Stereogum l’ha messa al primo posto. Probabilmente perché usciva negli stessi giorni della classifica, e poi fa alternativo e non impegna. Peccato che il disco è un accozzaglia di dance becera con una capra che bela su ogni canzone.
Disclosure – Caracal
Sorvoliamo che il precedente “Settle” venne unanimemente incensato come capolavoro nonostante due singoli danzerecci che a due anni di distanza già ti vergogni di riascoltarli, ma questo secondo capitolo è una mondezza dance senza capo ne coda, aggrappato alla voce di featuring che dovrebbero salvare l’insalvabile.
Lana del Rey – Honeymoon
Prima o poi i nodi dovevano venire al pettine. La sua storia la conosciamo tutti: figlia incapace di un facoltoso che gli permette di avere gente che le scrive, gente le suona, gente che le produce, (e probabilmente gente che le canta) pezzi bellissimi. Al terzo disco il castello crolla, forse il papi ha smesso di sganciare, fatto sta che il disco non serve nemmeno come sottobicchiere, i pezzi sono inutili e piatti, si rischia di dormire dopo cinque minuti. Poi c’è l’apoteosi “Salvatore”. Ascoltatela se avete coraggio.
Kurt Cobain – Montage of Heck
Dioladro, ma ancora nel 2015 volete sfruttare il nome di questo povero cristo? Pubblicare un disco di appunti registrati nel quattro tracce a cassette e spacciarlo come disco ritrovato è diabolico. Sparatevi in faccia.
Pope Francis – Wake Up!
Giuro che esiste, non so di cosa si tratti e non voglio indagare, di sicuro finisce dritto tra i dischidemmerda 2015.