Il 18 di Marzo in Romagna c'è la festa della fogheraccia.Si creano enormi falò per festeggiare la fine dell'inverno.Sembra che questo rito derivi dal fatto che arrivando la primavera non ci sia più bisogno della legna per scaldarsi,e allora,per beffarsi della stagione fredda che se ne va, si brucia tutta la legna che il mare ha portato sulla spiaggia.
Non potevo mancare ad una così allegra ricorrenza e tra l'altro queste tradizioni mi hanno sempre colpito pensando alla semplicità della vita di una volta e di come fosse condizionata dal ciclo delle stagioni.E allora appena staccato dal lavoro,senza neanche passare per casa mi fiondo in autostrada e già verso Misano si vedono i primi falò in mezzo ai al buio dei campi,l'atmosfera si fa surreale e nell'aria si respira odore di legno bruciato.Arrivo al casello di Rimini che l'aria si è fatta pesante e una densa coltre di fumo sovrasta ormai tutta la città.
Vedere la spiaggia libera al porto così gremita fa un certo effetto,sono scene che di solito si vedono a fine Luglio,la catasta di legno è altissima e già arde allegramente,la gente si raduna intorno a debita distanza ipnotizzata dalle fiamme,come succede all'uomo dalla notte dei tempi.
Questa aria di cambiamento elettrizzante e il fatto che sono insieme ai miei amici riminesi,sposati,con figli,mutui e lavori e in banca, mi hanno dato un fortissimo impulso di dare una svolta alla mia vita.E speriamo che stavolta non siano solo buone intenzioni.E allora mi riprometto di non bere più come uno stronzo fino a perdere i sensi e la memoria e la dignità.E questo è già un buon inizio,anche perchè già qualcuno me l'ha rimarcato e sono arcistufo di perdere delle occasioni oppure di sentirmi raccontare di cose che ho fatto e non ricordo minimamente.<br>
Per il fatto di andare a vivere da solo invece sto già lavorando,ma qui mi serve l'aiuto del pubblico.E Gerry Scotti non c'entra.