Archivio per febbraio 2012

Swim

 

 

Ragazzi mi piacete perchè date delle soddisfazioni. Cosa devo fare per farvi commentare? pubblicare le farfalle di Belen? o parlare del suo tienisùfiga? Vabbè, per fortuna che il ghiaccio si sta sciogliendo, le temperature aumentano, e il sole inizia ad entrare dalla mia finestra. Sapete bene che questo risveglio primaverile ha effetti devastanti (in senso positivo) su di me. Tanto è vero che l’umore vola meglio dell’ottimismo di Tonino Guerra e siccome la prova costume arriva inesorabile, e che quando ci si diverte il tempo vola, ieri sono tornato in piscina dopo una pausa sabbatica di quasi tre anni. Nel frattempo la società sportiva ha cambiato gestione, da ruspante che era si sono dati un pò di arie professionali anche se rimane la solita catapecchia. Insomma ho dovuto pure rompere l’embargo col dottore e buttare via €30 per un inutile certificato medico. Inutili perdite di tempo burocratiche a parte, mi sono gettato in acqua con il solito costumino di 2 misure più stretto e le migliori intenzioni. Trenta vasche giusto per incominciare che manco mi sembrava di sentire la fatica. Poi esco verso la doccia e dopo qualche minuto mi sento come se portassi l’intero mondo sulle spalle. Oggi ovviamente sono un budino di creme caramel ma per settimana prossima conto di essere di nuovo in forma, e  fra tre mesi, sfidare Magnini al Parco della Pace.

Non ho proprio un cazzo da fare.

Come potete facilmente comprendere dalla sottile ironia del titolo, sono segregato in casa sotto metri di neve, stanno per finire le scorte di cibo e la temperatura è più consona a latitudini siberiane. Sono collegato a facebook da 48 ore di fila e inizio ad avere le visioni.

Intanto per passare il tempo tra una spalata di neve e l’altra, vi propongo questo giochino. Come avrete capito sono tutti dischi che hanno la neve in copertina ( e stranamente sono tutti bellissimi). Non me ne vengono in mente altri anche se ce ne saranno di clamorosi. A voi la zsbatta di trovarne altri!

You don’t need a weatherman to know which way the wind blows.

Forse l’avevo gufata con il titolo dell’ultimo post, fatto sta che la tanto temuta e annunciata neve è arrivata anche qui,nella calda e tropicale costa adriatica. Sembrava che arrivasse l’apocalisse, the day after tomorrow, carestie e locuste, e invece da martedi a mercoledì, da giovedì a venerdì, alla fine è arrivata di sabato, giusto appunto per rompere i coglioni.

Stamattina ho aperto la serranda della mia camera e una strana luce ha colpito i miei occhi. Ho capito subito che il flagello bianco era arrivato. Ma non mezzo metro metro, 5 schisosi centimetri di nevicchio fine e farinoso, in pratica una imbiancata microdotata.

Ma tanto è bastata per mandare in tilt la testa di noi povera gente di mare per nulla abituata ad avere che fare con il freddo e il gelo.

Il tempo di andare al lavoro, alzare la serranda e richiuderla dopo mezzora e arrendersi ad una giornata assolutamente inutile. Inutile dire che il mio canonico sabato sera alcolico e danzereccio è andato a mignotte, e forse saranno solo loro a lavorare stasera, visto che sembrano immuni a qualsiasi intemperanza metereologica.

Insomma alla fine mi ritrovo davanti al mac scrivendo inutili post sulla neve col gatto sulle ginocchia sognando migrazioni verso le Canarie che chissà quando averranno, intanto domani vado a fare i peti nelle acque termali di Cervia, tanto con le bolle non se ne accorge nessuno.


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