Finite le scorpacciate di classifiche, ne ho iniziate altre culinarie. Visto che questo 2014 può e deve essere un anno di cambiamenti, a volte anche radicali, ho deciso di iscrivermi a un corso di pasticceria.
La cucina è sempre stata uno dei miei più grandi rimpianti, e quando scelsi l’istituto per geometri invece che l’alberghiero perchè volevo disegnare macchine di Formula 1, sapevo che stavo facendo una grossa cazzata.
Poi la mia vita mi ha riavvicinato altre volte ai fornelli, quando da ragazzino facevo i primi pasticci con i vecchi libri di cucina, e quando sono andato a vivere da solo e Sonia di GialloZafferano è stata complice dei miei pastrocchi.
Insomma, ho trovato questo corso tra quelli dell’università dell’età libera, e mi ci sono iscritto insieme ad una mia amica.
Siamo una ventina, il nostro maestro cuoco è molto alla mano, e piuttosto che prendere appunti, osservo estasiato le sue movenze mentre stende la pasta o mentre prepara le sfoglie.
Metà della roba che vediamo non la farò mai a casa, a iniziare dal fritto, però è bello sapere che anche un semplice cornetto vuoto richiede un lavoro enorme, giuro che non guarderò mai più con sufficenza un maritozzo.
whiterusssian 