Passeggiando distrattamente in biblioteca, mi ha colpito questo titolo, e l’ho preso insieme al carico settimanale di riviste,cd,e dvd.
Ammetto che ultimamente leggo pochi libri, purtroppo internet e facebook sono macchine perfette di distrazione di massa, ma devo dire questo l’ho divorato in una settimana.
Ovviamente mi sono subito immedesimato nell’adolescenza problematica di questo studente americano alle prese cone le mille manie piccole e grandi che un pò tutti abbiamo. E se lui si lava le mani mille volte al giorno, scrive in un quaderno il numero delle pippe, controlla se ha chiuso la serratura per quattordici volte, e decide il colore delle Converse da indossare in base al suo umore, anche io ho avuto (ed ho) le mie manie.
Ad esempio non sopporto di vedere un numero inferiore a 2 nel contatore delle canzoni di iTunes, e spesso decido il mio ascolto in base a quello. Non sopporto di vedere oggetti lasciati sul bancone del lavoro, e arrivo a mettere a posto un cacciavite che il mio collega sta usando in quel momento.
Anche a me piace fare mille elenchi delle cose da fare, e se ne faccio una che non era presente, la scrivo anche dopo fatta solo per il gusto di metterci una barra sopra.
Il tovagliolo che uso quando mangio lo piego, e vedere gente che lo stropiccia mi da un profondo fastidio.
Ne avrei altre mille, tipo i soldi che metto in cassa devo essere messi tutti nello stesso verso, e un paio di volte al giorno mi metto a controllare che le banconote siano tutte dritte.
Però sono tutte abbastanza innoque, e il fatto che io ne parli è indice che non sono poi così fuori di testa. Anzi leggere quel libro mi ha sollevato, e ora che so che nel mondo c’è altra gente stramba come e peggio di me, mi conforta Ora posso dedicarmi alla prossima mania.