Archivio per settembre 2014

風立ちぬ Kaze tachinu.

Si-alza-il-vento

Non vado quasi mai al cinema, anche perchè quando mi sento chiedere ottoeuroecinquanta quasi mi viene un coccolone, tranne per le occasioni che contano, che so, l’ultimo di Tarantino, di Gondry, o per l’appunto di Hayao Miyazaki.

Ormai lo conoscono tutti e non vi sto a spiegare chi è o cosa ha fatto, fatto sta che questo dovrebbe essere il suo ultimo lavoro, e quindi motivo in più per vederlo nel grande schermo. Tra l’altro mi sono dovuto fare 35km per vederlo e rimaneva in sala solo quattro giorni, oggi praticamente già non c’è più.

E’ un film un pò anomalo per Miyazaki, molto più cupo e duro del solito. E pur in assenza di antagonisti come al solito, ti sbatte in faccia la morte, il terremoto, la guerra in modo molto più potente del solito. In particolare la scena del terribile terremoto del Kanto del 1923 è di un realismo impressionante. So che il film ha avuto molte critiche in patria per il fatto che il protagonista è un progettista di aeroplani da guerra, e per il fatto che fumano come turchi durante tutto il film.

Certi aspetti mi hanno ricordato Conan il guerriero: lui che aveva quasi superpoteri, che si portava la gente sulle spalle, i tanti aerei mastodontici da guerra, i bombardamenti. Come al solito momenti esilaranti per certe traduzioni azzardate, la migliore di tutte è “micragnoso”.

The mighty Summer ’14

Di solito aspetto l’equinozio d’autunno, ma col fatto che quest’anno cade il 23 Settembre, e in quei giorni io avrò le chiappe al sole di Mykonos (spoiler) direi che il canonico resoconto dell’estate si possa già fare.

E’ stata una estate balorda, ok, più balorda del solito, inevitabilmente strozzata dall’affare patente-gate prima, e dai soliti lavori massacranti poi. In pratica è iniziata e finita nel giro di un mese. Aggiungiamo anche il fattore metereologico e la frittata è fatta, però con la farina di ceci che è più buona.

Di questa estate 2014 ricorderò i miei viaggi in treno in compagnia degli sbarbatelli spatentati anagraficamente, la mia prima Molo Street Parade, le mattine passate a fare prelievi del sanngue e a combattere contro la burocrazia, una notte rosa con un concerto improbabile di Elisa, ed infine una strana apparizione bionda con accento padovano a farmi vedere un pò di luce.

Nel mezzo le solite giornate lavorative infinite tra Microfestival, concerti di motociclisti, e bestemmie scrutando le nuvole nel cielo come uno sciamano; i miei Giovedì tranquilli con il cinema all’aperto della Sangiovanni; e la scoperta della Domenica mattina, sobria e operosa come una formica.

Mi sono perso il raduno Williams a Monza, le gite a Fiorenzuola, e quelle sul monte Conero. I venerdì fraidi riminesi,appunto immancabile degli ultimi anni, ma ci ho guadagnato in salute. Qualche dritto tra orari di treni improbabili, ed etilometri che scandivano i miei tempi di rientro, diventati anche troppo coscienziosi.

Ora ultimi giorni italiani e poi si parte per le mie meritate vacanze greche. Si proprio come le olive.

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