Non vado quasi mai al cinema, anche perchè quando mi sento chiedere ottoeuroecinquanta quasi mi viene un coccolone, tranne per le occasioni che contano, che so, l’ultimo di Tarantino, di Gondry, o per l’appunto di Hayao Miyazaki.
Ormai lo conoscono tutti e non vi sto a spiegare chi è o cosa ha fatto, fatto sta che questo dovrebbe essere il suo ultimo lavoro, e quindi motivo in più per vederlo nel grande schermo. Tra l’altro mi sono dovuto fare 35km per vederlo e rimaneva in sala solo quattro giorni, oggi praticamente già non c’è più.
E’ un film un pò anomalo per Miyazaki, molto più cupo e duro del solito. E pur in assenza di antagonisti come al solito, ti sbatte in faccia la morte, il terremoto, la guerra in modo molto più potente del solito. In particolare la scena del terribile terremoto del Kanto del 1923 è di un realismo impressionante. So che il film ha avuto molte critiche in patria per il fatto che il protagonista è un progettista di aeroplani da guerra, e per il fatto che fumano come turchi durante tutto il film.
Certi aspetti mi hanno ricordato Conan il guerriero: lui che aveva quasi superpoteri, che si portava la gente sulle spalle, i tanti aerei mastodontici da guerra, i bombardamenti. Come al solito momenti esilaranti per certe traduzioni azzardate, la migliore di tutte è “micragnoso”.