Se siete degli abituè ormai lo sapete, oltre al classificone annuale, ormai da un pò segue pure quello semestrale, questa volta in concomitanza con la fine dell’estate, ovvero il solstizio, visto che da oggi le giornate saranno sempre più corte.
Niente capolavori per adesso, anzi, livello piuttosto basso, speriamo nella seconda parte dell’anno, ne ho già un paio che aspetto impaziente.
1)Sufjan Stevens – Carrie & Lowell
A 5 anni dall’ultimo disco, il buon Sufjan ci spiazza con un disco monocolore, abituati come siamo ai suoi lavori caleodoscopici, faccio un po’ fatica ad accettare un disco tutto sussurrato e chitarra acustica, arrangiamenti prossimi allo zero, e depressiometro a fondo corsa. Ma il sangue non mente, e il livello rimane altissimo.
2)Courtney Barnett – Sometimes I Sit And Think, And Sometimes I Just Sit
Una sorta di Sheryl Crow australiana un po’ più grezza, in attesa del nuovo di Sharon Van Etten ce la facciamo bastare.
3)Father John Misty – I Love You, Honeybear
J. Tillman continua ad affascinarci con le sue ballate folk anche con il nuovo pseudonimo, continuando la tradizione di Damien Jurado e compagnia. Un po’ di fiati mariachi, tante chitarre acustiche, e melodie che non stancano mai. In attesa che Mark Kozelek distrugga quella cazzo di chitarra classica, ci consoliamo così.
4)Blur – The Magic Whip
Ci avevo scommesso pochissimo su questo ritorno, e invece è piuttosto piacevole vedere che hanno ancora qualcosa da dire, i pezzi più loffi sono quelli stile Albarn solista, quando sono insieme funzionano ancora.
5)Jamie XX – In Colour
Molto hype dietro il primo disco solista di una metà degli XX. Metà disco molto gradevole, scelte dei suoni sempre azzeccate, anche se a volte occhieggia un po’ alla disco. L’altra metà del disco ha canzoni a caso compreso un reggaton, messe probabilmente per riempire, comunque quando canta Romy è sempre un altra cosa.
6)Modest Mouse – Strangers to Ourselves
Un calderone incredibile di canzoni, idee, suoni, e tutto quello che può passargli in mente. A volte tutto questo fa fatica ad amalgamarsi e si perde un po’ il concetto di disco, forse era il caso di sforbiciare qua e là.
7)Florence and the Machine – How Big How Blue How Beautiful
La rossa ci riprova a conquistare le classifiche del pop, ma rimane imbrigliata in quelle della indie. Comunque un passo avanti al disco precedente che aveva un singolo strepitoso e il resto debole.
8)Squarepusher – Damogen Furies
Un altro disco pazzesco per il nostro eroe, che ogni volta riesce a spiazzarmi cambiando registro ogni volta. Non un ascolto semplicissimo ma sticazzi.
9)The Staves – If I Was
Devo ammettere che se Justin Vernon non avesse prodotto questo disco, non lo avrei cagato di striscio. Ma siccome sono in scimmia da Bon Iver, ascolto qualsiasi cosa lui tocchi. Il gruppo è abbastanza inutile, una roba tipo Coors con tanto di coretti, ma quando ci mette la mano lui, anche la merda sembra buona.
10)William Fitzsimmons – Pittsburgh
Il nostro eroe barbuto dell’Illinois ha sfornato il suo ennesimo disco, forse l’ottavo, boh, e come sempre non se lo caga nessuno. Invece è gradevole e rilassante il suo canto sospirato su dolci melodie acustiche. Peccato per la terza canzone con la base elettronica che non c’entra una sega.
Altra roba che ho ascoltato ma che non è entrata in classifica:
-Christopher Owens – Chrissybaby Forever
-Bjork – Vulnicura
-Calexico – Edge of the Sun
-Sun Kil Moon – Universal Themes
-Faith No More – Sol Invictus
-Death Cab For Cutie – Kintsugi
-Mumford & Sons – Wilder Mind
-Verdena – Endkadenz Vol.1
-Viet Cong – Viet Cong