Archivio per novembre 2021

#33

Lana De Ray – Blue Banisters 

Non bastava il Covid, Salvini, il vulcano e altre sciagure, ora abbiamo perfino DUE album di Lana De Ray nello stesso anno. Per fortuna qui cambia produttore ma la lagna più o meno è la stessa, anche se stavolta almeno prova a canticchiare invece di sospirare biascicando, infatti la traccia migliore è quella con Miles Kane dove c’è una ritmica e lei sembra Angel Olsen. Potrei sbagliarmi, ma forse è il primo disco senza la solita cover a fine tracklist, in compenso c’è un intro di Morricone che non c’entra un cazzo. Se avete coraggio il disco dura più di un’ora.

Canzone: Dealer.

#34

The Notwist –Vertigo Days 

Chi sono i veri Notwist? Quelli irresistibili dell’accoppiata Neon Golden/The Devil You+Me, o quelli scialbi degli ultimi 10 anni? Purtroppo il trend negativo continua da un pò, e dalla Germania ultimamente sembrano arrivare solo brutte notizie per me. Il solito connubio elettronica e post rock non sembra più funzionare come un efficiente motore Volkswagen, anche se rispetto agli ultimi lavori, almeno questo non è fastidioso e certe sonorità sono sempre interessanti.
Canzone: Into Love/Stars.

#35

Rostam  –Changephobia
Lui è l’altra metà dei Vampire Weekend, nonché ricercato produttore, purtroppo ha litigato con l’altro tipo e si ostina a voler fare dischi da solista che non gli vengono bene, anche perché poraccio, non sa cantare. La parte strumentale e gli arrangiamenti  invece sono quasi sempre interessanti, ma non bastano per fare un disco, chissà se l’ha capita questa volta. Dai, fai pace con Ezra Koenig e facciamo finta che questi due dischi non siano mai usciti.

Canzone: These Kids We Knew.

#36

Chris Brokaw –Puritan Chris era il chitarrista di uno dei miei gruppi preferiti, i Come. Non solo, ha suonato la batteria nel primo disco dei Codeine, ed accompagna anche i New Year. Ha suonato con Evan Dando e coi Karate. Poi ha provato a fare la carriera solista, con poco successo di pubblico, ma facendo sempre dischi di qualità. Questo suo ultimo lavoro è un pò meh, forse perché accompagnato da un paio di sconosciuti, forse perché l’ispirazione si sa, va e viene, ma il mestiere lo sa fare.
Canzone: Depending.

#37 & #38

Sun Kil Moon –Welcome To Sparks, Nevada

Sun Kil Moon – Lunch In The Park
Siamo disperati: noi amanti traditi di Kozelek, e la sua casa discografica, che ogni anno deve pubblicare dai 3 ai 4 album della durata di un’ora e mezza, tutti uguali, in cui Mark PARLA senza quasi nessuna concessione al ritmo o alla melodia, di argomenti che gli passano in testa in quel momento. Arrivare alla fine di una canzone è uno sforzo immane, arrivare alla fine del disco una prova di fede, e io sono ateo. E nemmeno la presenza di un Dio come Jim White alla batteria riesce a far uscire qualcosa che ti desti dal torpore. Il primo disco, uscito a Gennaio metterebbe alla prova i nervi di chiunque, con canzoni di 17 minuti che vorresti solo bestemmiare e skippare alla traccia successiva. Il secondo disco, uscito a distanza di un paio di mesi, è per fortuna più “ambient”, può ricordare quelli fatti in collaborazione con Jesu, ed almeno si riesce ad apprezzare la parte musicale che è fatta stranamente da tappeti di synth.
Canzone: Lemon Balm.

#39

Damon Albarn –The Nearer The Fountain, More Pure The Stream Flows 

La Noia. Non c’è ritmo, non c’è melodia, non ci sono gli arrangiamenti, non ci sono le canzoni. A dirla tutta pure il primo disco solista era uscito tra l’indifferenza generale. Questo disco nasce dall’esperienza del lockdown,e da un viaggio in Islanda. Non poteva che uscire questa cosa grigia come la copertina. Peccato perchè alle chitarre c’è Simon Tong dei Verve, ma praticamente non si sente mai la sua presenza.Lascia stare Damon.
Canzone: Royal Morning Blue.

#40

Coldplay –Music Of The Spheres
Ormai è come sparare contro la croce rossa. Peccato perchè il precedente Everyday Life era stata una bella svolta e una ventata di sperimentazione che non sentivamo dalla produzione di Brian Eno in Viva la Vida. Vi dico solo che ci sono le canzoni coi Chipmunks e quelle con la boy band coreana. Siamo allo sbando più completo, si salvano giusto gli intermezzi di Jon Hopkins, che dopo aver preso i soldi è scappato nella grotta in Nicaragua.
Canzone: Humankind. 

Classifica 2021.

Per quei pochi che ancora leggono blog, tra cui il mio, sanno che: 1)mi piacciono le tradizioni, 2)sono un appassionato di musica (e pure qualificato) 3)ogni anno stilo la mia personale classifica dei dischi usciti nell’anno solare. E’ anche un modo per suggerire qualcosa che magari si è perso per strada, o anche confrontarsi. Una volta facevo anche la rubrica #dischidemmerda, ma l’ho tolta perchè vincevano sempre i Coldplay.

P.S. Si, utilizzo solo iTunes per ascoltare, a casa tramite un MacBook e due monitor Genelec, oppure in Auto o con degli Auricolari Bluetooth del cazzo, siamo pur sempre nel 2021.


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