Galeotti.

Mentre scrivo questo post, sto passando la mia ultima notte di volontario in questa casa famiglia. Chi mi conosce penserà mi sono impazzito, visto che non mi è mai saltato per la testa di buttarmi in queste associazioni che fanno del bene alla gente. Chi mi conosce infatti sa che in generale della “gente” me ne frega veramente poco, per non dire un cazzo. Mentre mi sta molto più a cuore la sorte dei nostri amici animali. Ma siccome non voglio passare per uno di quei matti (buoni) di

Animal Liberation Front e siccome non ho il cuore di pietra (non del tutto almeno) e voglio andare in paradiso con 72 vergini sono qui.

In realtà c’è ancora un altro motivo, ed è quello vero, per cui io sono in questa casa a badare dei barboni. Il motivo è la legge italiana, che sarà anche uguale per tutti, ma certe volte lo è di più per qualcuno.

Risale tutto ai tempi della disavventura della patente, che tante disgrazie mi ha portato in questo fortunatamente esaurito 2014. Insomma, solita storia, uno fa un paio di drink in santa pace, e arriva una pattuglia di carabinieri che ti prende la patente e te la straccia di fronte ai tuoi occhi.

Per fortuna tra gli amici musicisti ho anche un avvocato azzeccagarbugli che ha aiutato il nostro Renzo Tramaglino trovando questo escamotage per cui facendo tot ore di lavori socialmente utili si dimezza la sospensione della patente e viene convertita la pena pecuniaria.  Ovviamente i tempi della giustizia italiana sono biblici e dal reato all’esecuzione della sentenza sono passati nove mesi. A Dicembre ho iniziato a prestare la mia opera che nella pratica consisteva nel: mandare a letto sette barboni, chiudermi a chiave nella mia stanza, dormire nel mio sacco a pelo, svegliarmi all’alba per fargli una colazione e cacciarli fuori a pedate entro le sette e trenta. Non una delle fatiche di Ercole direte voi, e lo dico pure io, in più torno a casa e mi sento pure più buono. Chissà se a Silvio fa lo stesso effetto?